La Privacy …….. quella straconosciuta

In questi giorni, abbiamo assistito alla vicenda delle foto sequestrate che ritraevano Silvio Berlusconi nella sua villa in Sardegna in compagnia di diverse ragazze ed altri personaggi più o meno di rilievo.

Berlusconi ha chiesto al Garante per la Privacy di impedire la pubblicazione di dette foto in quanto violerebbero la sua privacy e quella dei suoi invitati, aggiungendo che ritiene una cosa inaccettabile l’ essere “spiato” a casa propria.

Concordo sul fatto che essere fotografati da estranei, senza autorizzazione mentre si stà comodamente entro la propria proprietà è un malcostume giornalistico che da anni colpisce tutti i personaggi famosi, dai politici ai cantanti, agli attori e così via. Possiamo dire che questo è il prezzo da dover pagare per l’ essere non solo famosi, ma ben retribuiti in quanto questi personaggi sono famosi grazie a noi cittadini che gli permettiamo incassi faraonici.

Certamente la posizione del Presidente del Consiglio è un attimino diversa da quella degli artisti in quanto per poter ricoprire la carica di Primo Ministro, la Legge ma soprattutto l’ etica richiede, oltre al non essere interdetti dai pubblici uffici, un requisito morale che non viene richiesto agli artisti.

Questo requisito morale, come può essere verificato se non al di fuori delle apparizioni in pubblico ?

Sinceramente, il fatto che Berlusconi si diverta nella sua villa con decine di ragazze, purché maggiorenni, personalmente non mi inorridisce riguardo alla moralità e per me passa in secondo piano rispetto alla corruzione alla Guardia di Finanza, alla corruzione ad un Giudice, alla corruzione di un test ad un processo penale e così via.

Però voglio affrontare un altro aspetto riguardo al sequestro delle foto di Villa Certosa, cioè quell’ aspetto che è venuto fuori proprio grazie al sequestro di quelle foto in cui erano ritratte persone estranee alla vita politica che viaggiavano su aerei della “Repubblica Italiana”.

Qui dobbiamo distinguere due fatti:

il primo è che dei semplici cittadini abbiano usufruito di un volo di Stato quando la direttiva del Governo Prodi lo vietava ed era ancora in vigore

il secondo è che i Politici, Berlusconi in questo caso abbiano non solo usufruito di un volo di Stato per fatti personali, ma abbia consentito ad altri di viaggiare a spese dello Stato.

Anche la direttiva Berlusconi sui voli di Stato, che ancora non era in vigore al momento dei voli incriminati, prevede che:

1. Il trasporto aereo di Stato corrisponde alla finalita’ di conferire certezza nei tempi e celerita’ nei trasferimenti delle Autorita’ di cui al comma 3 per consentire alle stesse di attendere piu’ efficacemente e compiutamente allo svolgimento dei propri compiti istituzionali, ovvero ad assicurare loro un adeguato livello di tutela o il trattamento protocollare connesso al rango rivestito.

2. Il trasporto aereo di Stato ha, inoltre, lo scopo di assicurare il trasporto sanitario di urgenza, di sicurezza e le altre forme di intervento ai sensi degli articoli 2, 3 e 4.

3. Il trasporto aereo di Stato e’ disposto, per le finalita’ di cui al comma 1, in favore delle seguenti Autorita’: a) Presidente della Repubblica; b) Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati; c) Presidente del Consiglio dei Ministri; d) Presidente della Corte costituzionale; e) ex Presidenti della Repubblica.

Di qui ne consegue che se Berlusconi e soprattutto i suoi ospiti hanno viaggiato, con un volo di Stato e quindi pagato da noi cittadini, mi sembra il minimo voler verificare che detto viaggio sia stato effettuato per fini istituzionali e non per festeggiare qualcosa di personale. Se Berlusconi ha speso i miei soldi, pretendo di sapere se sono stati spesi per qualcosa che mi possa ritornare utile o se sono serviti solo per un suo beneficio.

Se davvero venisse appurato che Berlusconi abbia utilizzato voli di Stato per andarsene in vacanza in Sardegna e per di più ha offerto a “mie” spese il viaggio a diverse persone a lui care, sarebbe un atto talmente vigliacco a cui dovrebbe metter rimedio non solo con le scuse e le dimissioni, ma con il rimborso di quelle spese da lui sostenute per atti personali.

Non so se vi possano essere atti penali censurabili in questa vicenda, ma certamente di censurabile ancora una volta è Berlusconi che se ne frega altamente dei cittadini ed utilizza i beni dello Stato, Parlamento compreso per le proprie convenienze.

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